Un nuovo anno sportivo sta per cominciare e le varie società sportive si stanno organizzando per realizzare la loro prima riunione dello staff.
Un incontro che ha in primis uno SCOPO CONOSCITIVO, perché è l’occasione per accogliere i nuovi componenti del gruppo di lavoro e dove agli allenatori e ai dirigenti della società riconfermati dall’anno precedente spetta il compito di favorire una rete collaborativa proprio partendo da presupposti già collaudati.
Un altro obiettivo della riunione è quello di centrare l’elemento che farà da collante tra tutti i componenti dello staff: un OBIETTIVO COMUNE che, nel prendere forma, definirà l’identità del gruppo e orienterà il lavoro di tutti.
E ALLORA, POSSO SUGGERIRVI QUALCHE CONSIGLIO SU COME IMPOSTARE QUESTO PRIMO INCONTRO PER TRARNE DEI BUONI RISULTATI?
Ecco alcuni spunti che a me ha suggerito l’esperienza in campo.
1) Tutti per uno, uno per tutti
Essendo il “primo incontro di stagione”, come tale sancisce un nuovo inizio che coinvolge tutti. Per questo sarebbe auspicabile che vi partecipassero tutti coloro che faranno parte della società sportiva durante questo nuovo anno, quindi non solo lo staff dirigenziale, gli allenatori e lo psicologo dello sport (che dovrebbe essere presente ad ogni riunione a prescindere, per osservare, ascoltare e se necessario mediare le relazioni, in modo da gestire tutta la componente emotiva relazionale dello staff), ma anche il medico, il fisioterapista, i componenti della segreteria, i magazzinieri, questo perché:
Durante l’anno sportivo è tutti insieme che si rappresenterà la società di appartenenza e i suoi colori, e bisogna essere coerenti tutti nell’elargire questo compito presentandosi nei vari spazi e nelle varie circostanze che rappresentano la propria società sportiva mostrando all’utenza (atleti, genitori, squadre avversarie) lo stesso atteggiamento verso le svariate circostanze che si verificheranno.
Questo atteggiamento va ben definito e condiviso da tutti, e deve basarsi sul rispetto dei vari ruoli, e sulla coerenza dei comportamenti.
2) A ognuno il suo compito
Iniziare con il piede giusto è ciò che di meglio ci si può auspicare all’inizio di un anno sportivo. Proprio per questo è bene definire sin da subito i vari ruoli attribuiti ai componenti dello staff e IN MODO CHIARO di cosa dovrà occuparsi ognuno di loro.
Il suggerimento è quello di stilare un organigramma che consenta a tutti di vedere e comprendere ogni cosa.
Questo servirà per evitare un problema in cui spesso si può incorrere ovvero che ci si sovrapponga nelle mansioni provocando confusione nel riconoscersi, e aprendo una breccia che favorisce l’invadenza di chi mira a minare l’integrità del gruppo di lavoro (alcuni genitori, alcuni allenatori in disaccordo con altri, componenti di altre società sportive).

3) Quale atteggiamento verso atleti e genitori? Decidetelo insieme
Vi faccio un esempio: durante l’incontro potreste trascrivere su un foglio una serie di aspetti (come quelli che seguono) che serviranno per mostrare unione, coerenza e stimolare l’atteggiamento di ogni componente del gruppo.
- Essere sempre accoglienti e pronti all’ascolto degli atleti.
- Priorizzare i loro bisogni prima di ogni altra cosa. Stiamo parlando di bambini e di adolescenti, entrambi hanno bisogno di fiducia, di incoraggiamenti e di imparare a tollerare la sconfitta. Per questo gli allenatori dovrebbero essere in grado di saper riconoscere e neutralizzare i propri bisogni personali, in primis “voler vincere per mostrare a tutti di essere un allenatore vincente”.
- Stabilire con ognuno di loro un rapporto individualizzato. La bravura di un allenatore è predisporsi a intuire quale approccio sia più auspicabile per motivare e coinvolgere al meglio ogni allievo di cui si prende cura. Questo vale anche per tutti gli adulti che rappresentano la società.
- Essere gentili con i loro genitori ma professionali. Evitare quindi di avere un dialogo troppo confidenziale con loro.

4) Ricordate: “I panni sporchi si lavano in famiglia”
Affinché uno staff appaia solido a coloro che dal di fuori lo osservano o in alcuni casi cercano di destabilizzarlo, è importante che i suoi componenti appaiano coesi tra di loro in ogni circostanza.
Può succedere che un allenatore, in campo, veda un suo collega fare un errore, e soprattutto può succedere che un genitore o un allenatore di un’altra società possa criticare con un componente dello staff l’operato di un altro membro del gruppo di lavoro.
È importante non colludere con le critiche esterne ma piuttosto sostenersi senza annuire o cedere al tentativo di chi cerca di destabilizzare il gruppo e quindi di destabilizzare anche voi.
Poi quando ci si ritroverà “in famiglia” durante una riunione oppure nello spogliatoio, di fronte a un caffè, a bordo campo, allora si potrà discutere, criticarsi (in modo costruttivo), rimproverarsi e allo stesso modo cercare delle soluzioni insieme.
Quando si inizia un nuovo ciclo, l’entusiasmo si confonde con i buoni propositi e ci si sente carichi di tanta energia.
Poi, lo sappiamo tutti, durante l’anno sportivo ci saranno alti e bassi, momenti entusiasmanti e giornate uggiose.
Ma adesso è il momento di augurarsi un buon anno di lavoro, senza però dimenticare che per acquisire il meglio dallo staff di cui si viene a fa parte bisogna essere, noi per primi, altruisti e generosi. Solo così anche i momenti no e le uggiosità saranno più leggeri, perchè se ne potrà dividere il peso con tutti gli altri!
Se le formiche si mettono d’accordo, possono spostare un elefante.– Proverbio del Burkina Faso
