“NON VOGLIO FARE LA DOCCIA” Ecco il risultato della pandemia sui giovani atleti!

Ebbene si, è quello che sta succedendo!!

I bambini e anche gli adolescenti, tornando all’uso degli spogliatoi dopo ben due stagioni sportive in cui non è stato possibile a causa della pandemia si vergognano della loro nudità.

Accade soprattutto ai piccoli che non hanno mai usato lo spogliatoio.

Ma anche a coloro che pur facendo la doccia con i compagni senza alcun problema prima della pandemia nel frattempo è cresciuto e prova imbarazzo a mostrarsi nudo con il suo corpo cambiato.

Del resto non è semplice per gli adolescenti affrontare la nudità quando il loro corpo sviluppa i caratteri sessuali tipici dell’età adulta.

Questo problema c’era anche prima, soprattutto perché le tappe dello sviluppo non sono uguali per tutti. Quindi chi sviluppa prima può sentirsi in imbarazzo a mostrare il suo corpo cambiato, e chi ancora non ha sviluppato spesso si sente in imbarazzo a mostrare i caratteri sessuali ancora da bambino nei confronti dei compagni che, invece, appaiono già più “dotati”.

Adolescenti della Champions Club Soccer Academy in azione

Immaginate cosa accade ora dopo una pausa in cui la naturalezza dello spogliarsi insieme a ogni allenamento rappresentava una routine, e i cambiamenti corporei avvenivamo sotto gli occhi dei compagni.

ALLORA, COSA FARE?

Dalla mia esperienza in campo mi sto confrontando con giovani atleti e atlete che evitano lo spogliatoio per eludere il problema. Mettono una scusa per andarsene via velocemente. Addirittura spiegano che se devono usare lo spogliatoio preferiscono rinunciare a fare calcio.

A questo punto personalmente adotto questa soluzione: li invito a usare le mutandine o il costume, spiegando sia a loro che a mamme e papà (preoccupati) che lo spogliatoio ha una valenza educativa importante perché è un momento di aggregazione, insegna a occuparsi delle proprie cose e a confrontarsi visivamente con gli altri anche nella doccia.

Quindi in questo momento bisogna avere pazienza e iniziare a farla fare ai ragazzi e alle ragazze che mostrano delle resistenze anche così, muniti di slip o costume.

Sarà il tempo a far familiarizzare i bambini, le bambine e gli adolescenti con l’intimità condivisa e la naturalezza con cui ogni atleta, prima o poi si spoglia e si riveste davanti agli altri, sperimentando in tal modo cosa si prova mostrando chi si è anche rinunciando alle “difese” che consentono di rappresentare gli abiti.

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