Quando ai corsi di formazione che svolgo con gli allenatori e con i preparatori dei portieri suggerisco loro delle strategie per motivare i ragazzi e le ragazze, ci tengo a evidenziare quanto sia efficace utilizzare una frase o semplicemente una parola per racchiudere un significato importante da rammentare nei momenti in cui si ha bisogno di autoincitarsi e credere in se stessi. Esercitarsi a ripetere frasi significative nei momenti in cui si ha bisogno di poter contare su uno stimolo motivazionale, diventa in tal modo la possibilità di avere uno strumento a disposizione del quale avvalersi ogni volta che se ne ha bisogno.
Questo perché ripetersi uno slogan, analogamente a quello che accade quando si ripete un mantra, ci consente di rammentare in un attimo un mix di emozioni fortemente incisive che aumentano la propria autoefficacia.
Questo è utile nello sport? Ma io direi nella vita!
Ripetersi delle frasi positive e motivanti è il fulcro di una tecnica chiamata Self Talk, la quale si avvale del dialogo interno con cui tendiamo a parlarci continuamente, in modo efficace. Si, perché spesso utilizziamo il linguaggio interiore per ripeterci frasi che alimentano i nostri dubbi, le nostre incertezze, e per demotivarci anche se tutto questo avviene involontariamente: “vedrai che ora sbaglio”, “secondo me non ci riesco“, “ma che sto facendo! Che figuraccia”.
Invece è possibile abituarsi ad utilizzare delle parole-chiave, delle frasi-chiave per attivare dentro di noi solo pensieri positivi finalizzati a realizzare i nostri obiettivi.
Volete un esempio?
“Puoi farcela”, “Chi la dura la vince”, “Mai mollare”

Io personalmente utilizzo questa strategia:
– Spiego agli atleti che quando si affronta un prova importante è fondamentale l’atteggiamento giusto, ovvero ricorrere a una mente libera dai pensieri disturbanti e ricorrere a una certa fermezza, al pensarsi capaci di agire con la certezza di brillare in ciò che si andrà a fare.
– Così ricorro ad un esempio. Racconto loro di come Gaio Giulio Cesare si apprestò, il 2 agosto del 47 a.C., ad intraprendere la battaglia contro l’esercito di Farnace II a Zela nel Ponto, una battaglia che si concluse con una grande vittoria, così straordinaria da essere ricordata ancora ai giorni nostri… chiedo loro di imaginare in quella occasione Gaio Giulio Cesare con lo stesso impeto di William Wallace, il personaggio di cui racconta il film “Braveheart”, quando montando a pelo il suo cavallo e con il volto dipinto dai segni di guerra parla al suo esercito che di lì a poco, all’ardire delle sue parole, si trasforma in un cielo infuriato dalla tempesta e illuminato da mille occhi infuocati di brama che si attingono vittoriosi al fato. Secondo la tradizione al ritorno da questa battaglia Gaio Giulio Cesare annunciò la sua vittoria-lampo all’amico Marzio utilizzando solo tre parole:
VENI, VIDI, VICI!
– A questo punto invito i ragazzi di ripetersi questa frase ogni volta che in allenamento vogliono essere risolutivi, sicuri di loro stessi e motivati! Esercitarsi a far questo nei momenti meno frustranti, consentirà di essere autoefficaci nei momenti difficili.
Avere a disposizione uno slogan è utile a tutti! Proviamo a ricorrere a questa strategia noi per primi. Il benefico che ne trarremo ci consentirà di suggerirla agli altri con più convinzione ai nostri atleti, ai nostri figli, alle persone che amiamo e che vogliono dare il meglio di se stessi sempre!
E allora, cosa aspettate a farlo?